Mirtillo (Vaccinium myrtillus L.) dell'Abetone e calafate (Berberis microphylla G. Forst) di Tierra del Fuego: aspetti produttivi di due specie spontanee.

Abstract

L’obiettivo di questo elaborato è quello di descrivere, analizzare e studiare approfonditamente i sistemi di raccolta di frutti spontanei. Successivamente ad una descrizione generale dei sistemi soprascritti, è stata focalizzata l’attenzione su due particolari prodotti: il “Mirtillo dell’Abetone” ed il “Calafate di Tierra del Fuego”. Il fine dell’intero lavoro è di effettuare un confronto tra i prodotti stessi e tra le due filiere, che conseguentemente si vengono a creare, per valutarne l’importanza sociale, ecologica ed economica. L’interesse inoltre è rivolto all’osservazione attenta delle popolazioni e delle comunità che storicamente utilizzano tali specie spontanee in modo da ottenere una grande quantità di prodotti. Sebbene possano sembrare due prodotti tipici di aree geografiche completamente diverse, le intere filiere nel loro insieme ed una visione globale dei sistemi produttivi, dimostrano quanto numerosi siano i punti di contatto di due realtà spazialmente così distanti. La tesi è stata sviluppata in due parti: una prima parte, denominata “A”, rappresenta un’indagine conoscitiva dei due sistemi di raccolta, iniziando con una descrizione storica e generica per proseguire approfondendo le caratteristiche di mirtillo e calafate; una seconda parte, denominata “B”, contiene invece una parte sperimentale con la quale sono stati analizzati filiera ed aspetti pomologici dei frutti in questione. L’indagine conoscitiva è stata sviluppata utilizzando materiale bibliografico posseduto e trovato in rete sui maggiori motori di ricerca di letteratura scientifica ed accademica (es. Scopus, Scholar Google, Web of Science). È stato effettuato un studio di filiera intervistando direttamente ricercatori, raccoglitori ed imprese di trasformazione nelle zone oggetto di studio. I dati necessari per la sezione sperimentale sono stati ottenuti diversamente per mirtillo e calafate; per il primo sono state effettuate analisi di laboratorio su materiale e campioni prelevati sul Monte Abetone, mentre per il secondo sono stati utilizzati dati bibliografici.